Un punto indolore ma che lascia dietro di sé qualche spiraglio di dubbi e perplessità. Un pareggio strappato all’ultimo secondo nonostante l’apparente colpo del ko che sembrava aver proiettato il Padova verso le speranze salvezza ancora vive e tangibili dopo il declino della società ed il tentativo insperato di ascesa dei biancoscudati nel finale di stagione. Tre gol a referto ma anche tre squilli incassati dalla penultima in campionato a quota trenta: questione di numeri, gli stessi che decidono i verdetti e che sanno condannare anche i più ottimisti. Il Benevento strappa il 3-3 al fotofinish e festeggia solo per aver evitato l’ennesima sconfitta casalinga in campionato, rischiando di compromettere un cammino reso fin qui già preoccupante tra le proprie mura, soprattutto se confrontato con quanto successo lontano dal “Vigorito”. Un pareggio che premia la fame dell’attaccante principe della Strega, fresco di quota ventuno raggiunta in Serie B e superata a livello stagionale considerando anche i numeri di Coppa Italia. Riconoscimento per Massimo Coda che premia il reparto avanzato di Bucchi ma che pone più di un interrogativo sui novanta minuti di tanti alti e di troppi bassi giocati dal suo Benevento.

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