Due trascinatori con la stessa fame di gol. Alfredo Donnarumma è il leader del Brescia, capace di trasformare in oro ogni pallone che tocca, anche quello più complicato da lavorare. Massimo Coda è invece la punta di diamante del Benevento, l’uomo da tener d’occhio in ogni azione offensiva ed il primo riferimento in fase di attacco e ripartenza. Due profili che stanno illuminando il campionato di Serie B, collezionando numeri su numeri nel proprio score personale e conquistando il proprio pubblico a suon di centri. Un patrimonio invidiabile che i due club si tengono stretti: 39% il capitale dei gol assicurato dal primo, viste le 24 marcature sulle 62 delle Rondinelle, 32% quello del secondo che ha realizzato 15 delle 47 reti realizzate dalla Strega. Due superstar per il campionato cadetto che vive di emozioni e tocchi di classe, di gol decisivi ed urla al novantesimo: due bomber così diversi, eppure così uguali. 9 centri di differenza tra i due, un abisso se consideriamo che da Donnarumma e Coda ci saremmo dovuti aspettare lo stesso numero di gol. A raccontarci le differenze tra i due attaccanti e a spiegarci perché il nove del Brescia sia più decisivo del suo rivale ci pensano gli “expected Goals”, ovvero la matematica applicata al calcio.

IL CONFRONTO TRA CODA E IL CAPOCANNONIERE DONNARUMMA

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