La sua direzione arbitrale ha sollevato un polverone di infinite polemiche. L’arbitraggio di Marinelli in Foggia-Benevento non è andato proprio giù alla società rossonera, a tal punto da spingere il presidente dei pugliesi Fares a inviare una lettera di protesta al presidente di Lega, Mauro Balata. «Ai complotti non credo, ma all’evidente incompetenza dimostrata dal sig. Marinelli, aggravata dalla sua maleducazione e supponenza, per i numerosi errori commessi nel corso di un arbitraggio pessimo (ex plurimis “la caccia all’uomo” di Caldirola nei confronti di Chiaretti, consentita dall’arbitro), a quella sì!». Queste le parole di fuoco contenute nella lunga missiva scritta dal numero uno del Foggia. Errori che, però, il designatore Morganti non ha considerato così gravi. Se li avesse valutati come tali, avrebbe fermato il fischietto di Tivoli. Che, invece, martedì sera è stato chiamato a svolgere le funzioni di Quarto uomo in un match delicato come Crotone-Palermo, secondo naturale turnazione dei fischietti della Can B. C’è di più, perché Morganti gli ha affidato la direzione di Pescara-Spezia, una delle partite di cartello del turno di campionato che ha preso il via ieri sera. Fra le pieghe di queste scelte, dunque, si può leggere un’assoluzione da parte dei vertici arbitrali che evidentemente hanno ritenuto soddisfacente la condotta del fischietto di Tivoli.

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