L’addizionale Irpef ha subito un’impennata, mentre la Tari dopo due anni di rincari potrebbe finalmente tornare a scendere. Sono le principali novità emerse dal Consiglio comunale di San Giorgio del Sannio, riunito ieri mattina per esaminare una scaletta legata principalmente ai tributi locali. I lavori si sono aperti con la relazione dell’assessore al bilancio Alessia Accettola sull’anticipazione di liquidità garantita al Comune dalla Cassa depositi e prestiti: 280mila euro necessari a fronteggiare la carenza di entrate tributarie e trasferimenti nei primi mesi dell’anno, e contestualmente a evitare le sanzioni introdotte con la Legge di bilancio per le amministrazioni che non rispetteranno pagamenti entro i 60 giorni. “E’ una boccata di ossigeno, se si considera che per i tributi locali del 2018 dobbiamo riscuotere 556mila euro, e anche per il 2017 c’è ancora un ammanco di 479mila euro. Due voci che da sole fanno un milione di euro”, ha spiegato Accettola, che ha poi portato altri esempi come il pagamento della Tefa (balzello provinciale sui rifiuti) per le annualità 2013, 2014 e 2015, o l’ormai famosa fattura per i 110mila euro che San Giorgio ha dovuto riconoscere alla Samte dopo la pronuncia del Consiglio di Stato sfavorevole ai Comuni. Quindi l’annuncio agrodolce: da una parte l’addizionale comunale Irpef, con l’aliquota che sale dallo 0,5 allo 0,8%; dall’altra un abbassamento della Tari calcolato dall’amministrazione da un minimo del 3 a un massimo del 12%: “Quest’anno riusciremo a portare una piccola riduzione della tassa sui rifiuti, con risparmi soprattutto per utenze non domestiche”, ha spiegato Accettola.

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