Un cumulo di vetri e detriti. In un angolo, in attesa di essere rimosso. E’ il lascito dell’esplosione che ha scosso il cuore di Sant’Agata de’ Goti nella sera di mercoledì. Un ordigno, probabilmente una bomba carta, è stato fatto esplodere sull’uscio di una macelleria provocando ingenti danni all’attività e agli edifici adiacenti. Erano le 22 quando uno boato ha fatto tremare il centro urbano. Una detonazione fortissima che immediatamente ha destato generale allarme con segnalazioni rimbalzate da ogni angolo del paese. Sulle prime qualcuno ipotizzava la solita bravata – solo 24 ore prima si era udito un boato più o meno analogo – ma, dopo pochi minuti emerge la drammatica verità: materiale esplosivo era stato piazzato ai piedi dell’ingresso di una beccheria di via Santisi, esercizio gestito dai fratelli Meccariello di Moiano. La detonazione ha fatto rientrare la parte bassa della saracinesca ma la potentissima onda d’urto ha mandato in frantumi i vetri dei balconi che si trovano al primo piano del palazzo oltre a quelli del portone di ingresso. Gravissimi danni anche allo studio professionale dell’avvocato Pietro Farina, distante una manciata di metri dal punto dello scoppio: nonostante la serranda esterna in alluminio chiusa, un pesante infisso in vetro è stato totalmente divelto dal telaio.

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