Un problema enorme quanto 11mila tonnellate di frazione umida tritovagliata stabilizzata (futs): giacciono in un capannone dello stir di Casalduni e da lì finiranno nel sito di Sant’Arcangelo Trimonte. I tir riappariranno a contrada La Nocecchia, con buona pace dei tre sindaci (Sant’Arcangelo, Paduli e Apice) che sono già saliti sulle metaforiche barricate. E’ quanto ha stabilito ieri il Consiglio provinciale che ha approvato all’unanimità che è “indispensabile e improcrastinabile” eseguire i lavori per la riattivazione della discarica.
Per farlo sul Bilancio 2019 della Provincia di Benevento sarà prevista, come anticipazione di cassa, una spesa di poco superiore ai 500 mila euro: serviranno per opere di controllo del percolato (richiesti dall’Arpac per vidimare la riapertura) e di regimentazione delle acque, visto che quelle piovane finiscono direttamente sui rifiuti. Questi lavori saranno finanziati con un assegno che staccherà la Rocca anticipando mezzo milione di euro, dopodichè 11 mila tonnellate di rifiuto raffinato e tritovagliato prenderà la strada di Sant’Arcangelo Trimonte. Non è certamente la notizia che Antonio Di Maria desiderava dare. E infatti il presidente ha cercato di attutire l’effetto.

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