Tenuta fragile e squadra monocorde: il Benevento rischia di buttarsi via

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Novanta minuti per cancellare quanto di buono era stato fatto nelle precedenti uscite. Dopo il doppio successo con Livorno e Cremonese, al Benevento bastano pochi giorni per riaccendere dubbi e paure. La sconfitta interna con l’Ascoli, la seconda in sei partite giocate davanti al proprio pubblico, procura una nuova scottatura ai giallorossi, amplifica nuovamente quella sensazione di una squadra incompiuta, inespressa e dalla tenuta nervosa particolarmente fragile. Nel ko con i marchigiani sono condensati tutti i mali di stagione della Strega. A Bucchi spetta il compito di trovare i rimedi: dovrà farlo alla svelta, altrimenti la sua panchina rischia seriamente di iniziare a traballare.

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