Altra giornata di silenzi, nessun vero segnale, ma nei prossimi giorni le carte verranno definitivamente scoperte. Per il momento, il futuro di Roberto De Zerbi non è ancora disegnato, anche se presto si inizieranno a delineare i contorni di una vicenda determinante per la prossima stagione. Finora il tecnico bresciano è rimasto sempre sul vago: al momento, pesano le parole, certamente non le intenzioni. Quelle si possono solo intuire dalle dichiarazione che periodicamente rilascia sul tema: «Non è una questione di categoria né economica, è una scelta che dipende solo da me e dalla mia capacità di ripartire la prossima stagione con gli stessi stimoli» è questo il concetto che l’allenatore giallorosso ha continuato a ripetere nelle ultime settimane, evidenziando quel disagio tipico di chi si trova davanti a un vero e proprio dilemma, a un bivio fondamentale per la propria carriera. Un mercato-allenatori che potrebbe ravvivarsi nelle settimane immediatamente successive alla fine del campionato c’entra poco, così come pure la possibilità che si liberino panchine di richiamo. De Zerbi è combattuto esclusivamente perché da un lato vorrebbe continuare a lavorare in un ambiente in cui si è trovato molto bene, soprattutto grazie ai rapporti stretti con il presidente Vigorito e il direttore sportivo Foggia; dall’altro è frenato perché teme gli strascichi di una retrocessione e di una stagione ricca di tormenti che potrebbero condizionare, almeno dal punto di vista delle motivazioni personali, anche il prossimo campionato. E’ dunque una questione di cuore, ma soprattutto di testa.
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