Benevento, ora registra la difesa e cancella le partenze ad handicap

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In casa Benevento, ancora non si cancella il sapore amaro della sconfitta rimediata a Cittadella. Anche in terra veneta sono emersi alcuni difetti endemici della formazione sannita. Innanzitutto, le partenze ad handicap, vero e proprio tallone d’Achille della squadra giallorossa. Spesso, troppo spesso la formazione sannita va sotto ed è costretta a rincorrere: è successo in 17 partite, vale a dire quasi la metà dei 35 incontri disputati finora. A volte, è riuscita a rimediare allo svantaggio (in tre occasioni capitan Lucioni e compagni sono stati capaci di ribaltare la situazione), ma nella maggior parte dei casi non ha saputo evitare la sconfitta: basti pensare che il Benevento ha perso dieci delle 17 partite in cui è andato sotto. E’ evidente, quindi, che le false partenze hanno compromesso troppe partite: un vizietto che va eliminato o quantomeno corretto. Perché rimontare in genere è complicato, ma lo è ancora di più quando ci si avvicina alla conclusione della stagione. Per risolvere il problema, la formazione sannita deve soprattutto provare a blindare nuovamente la difesa. Sì, perché ultimamente ogni spiffero genera un gol al passivo. A tal proposito, sono eloquenti alcuni numeri: nelle 14 gare del girone di ritorno il Benevento ha subito 20 reti, ben undici in più rispetto a quelle prese nelle stesse partite del girone d’andata; inoltre, se nella prima parte della stagione la porta giallorossa è rimasta inviolata in 12 partite, dopo il giro di boa solo tre volte la formazione sannita ha chiuso l’incontro senza subire gol.

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