“Se accedo all’ipotesi dell’autonomia differenziata prima ancora di discutere dei criteri di applicazione della medesima, sto dicendo che funziona il regionalismo ed, invece, il punto fondamentale è la crisi del regionalismo e l’esigenza di costruire una risposta all’altezza delle riforme necessarie nel nostro Paese non dentro l’attuale regionalismo, bensì andando oltre”. Se De Luca ed Emiliano, governatori di Campania e Puglia, hanno bollato il disegno di legge proposto da Calderoli come “provvedimento che spacca il Paese” il primo e “rischio di una Babele”, il secondo, dire che Pasquale Viespoli (l’ex sottosegretario è da sempre appassionato dal dibattito sulle autonomie locali) è scettico è dir poco. E’ proposta di cui si parla da anni, derivata dalla riforma della Costituzione del 2001 secondo cui tutte le Regioni a statuto ordinario possono chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie.
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